Vigili del fuoco, Irto: "Indispensabile l'apertura della sede di Rosarno"

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Il vice presidente del Consiglio regionale Nicola Irto
  13 dicembre 2019 15:23

"Dinanzi alla vicenda del distaccamento dei vigili del fuoco di Rosarno chiediamo che venga fatta chiarezza perché, in un territorio esposto ad alti rischi come quello della Piana, ogni nuovo presidio di sicurezza è utile e prezioso".

Lo afferma, in una nota, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto in riferimento al mancato inserimento della sede della città tirrenica nel decreto ministeriale che avrebbe dovuto assegnare il personale. "La cancellazione di Rosarno dall'elenco delle sedi con interesse di apertura dei vigili del fuoco - prosegue Irto - è fonte di grave preoccupazione e, su questo, riteniamo indispensabile che, anche attraverso il lavoro in Parlamento di tutta la deputazione calabrese, vengano alla luce le motivazioni tecnico-organizzative e amministrative alla base di questo passo indietro. Personalmente reputo indispensabile l'apertura della sede rosarnese, sia per garantire la possibilità di interventi tempestivi in una vasta area della Città metropolitana, sia perché il reggino è un territorio peculiare, nel quale lo Stato ha il dovere di rendere quanto più ampia e capillare possibile la rete dei propri presidi".

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"La necessità di aprire il distaccamento dei vigili del fuoco, abbracciando pienamente l'aspetto operativo - sostiene il presidente del Consiglio regionale - riguarda anche profili ineludibili di legalità, perché attraverso le proprie sedi fisiche lo Stato può riaffermare pienamente la propria presenza positiva, in forza di quel rapporto di fiducia che i vigili del fuoco riescono a trasmettere ai cittadini. La nostra comunità è ancora fortemente scossa dalla morte di Nino Candido, il giovane vigile del fuoco reggino, caduto nell'adempimento del dovere durante l'intervento nella notte maledetta di Quargnento. Crediamo che lo Stato possa e debba onorare pienamente la memoria dell'eroe reggino anche attraverso atti concreti come questo".

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