Villa Torano diventa un caso da studiare anche per la Fase 2: l'anomalia dei troppi asintomatici

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Villa Torano
  19 aprile 2020 19:05

Il “caso Villa Torano” ha un’anomalia di fondo. E non è soltanto quella di come siano stati acquisiti ed effettuati i tamponi nella Rsa di Torano Castello. Quando anche la Regione è vicina a cristallizzare il dato dei contagi, quello che balza agli occhi è quanto già era emerso nella prima “tornata” di test: la pressoché totalità dei pazienti è asintomatica. Complessivamente, al momento, i positivi sono 78. 36 anziani con 21 negativi e 42 dipendenti con 43 negativi (all’appello ne mancano 15). Dopo ormai tre giorni di visite all'interno della residenza assistenziale, la commissione di specialisti dell’Asp di Cosenza ha sostanzialmente confermato quanto riferito fin dall’inizio dalla proprietà della struttura. Dunque gli ospiti non presentano i sintomi tipici del Covid-19 (complicanze respiratorie, febbre, disapnea…). Il dato è particolarmente interessante non tanto fra il personale (età media che oscilla fra i 45 e 50 anni) ma in particolare fra gli anziani. I soggetti per cui il virus è notoriamente più pericoloso.

DA QUANTO ERA PRESENTE IL VIRUS NELLA RSA VILLA TORANO- Tenendo da parte i degenti ricoverati – la prima di cui si è avuto notizia il giorno di Pasquetta che ha fatto scattare l’allarme e il secondo nelle ore successive-, ci troviamo di fronte ad anziani con un’età media di 86-87 anni che soffrono di varie patologie: scompenso cardiaco, vascolapie cardiache e cerebrali, tumori…. Eppure, nonostante il virus circoli nella Rsa ormai da tempo rimangono ancora asintomatici. Da quanto? Il Covid-19 di certo è presente nella Rsa Cosentina da almeno 11 giorni, peraltro media standard in cui compaiono i sintomi dopo l'esposizione. Il periodo coincide con le dimissioni di una ex paziente di Villa Torano che, completato il ciclo riabilitativo, si è scoperta essere contagiata a casa. Ma non si esclude che la presenza del coronavirus sia ancor più risalente: fra i 15 e i 20 giorni. 

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LE IPOTESI IN CAMPO: L'ESERCITO DI ASINTOMATICI ED UN VIRUS MENO AGGRESSIVO- Mentre nella Rsa di Chiaravalle i pazienti con condizioni cliniche peggiori distribuiti fra l’ospedale Pugliese e, in larga misura, al Policlinico, sono poi deceduti nel giro di un paio di settimane (e gli altri si sono "stabilizzati" nel reparto di Malattie Infettive), nel caso di Villa Torano si è al cospetto di una sensibile assenza dei segnali tipici del coronavirus. Esperti del settore sono pronti ad affermare che l’incidenza degli asintomatici nella Rsa del Cosentino non “ha eguali nella letteratura scientifica”. Ragione ulteriore per cui il caso di Torano Castello dovrebbe essere indagato ancora più a fondo. La struttura era di fatto chiusa al pubblico (parenti e fornitori) da fine febbraio. La logica dice che a portare inconsapevolmente il virus sia stato uno dei dipendenti, ovviamente in apparenza non contagiato. Da questo assunto possono derivare due ipotesi. Anche in Calabria, come nel resto Paese, circola un esercito di asintomatici di proporzioni tali che si fatica solo ad immaginare. Nella prospettiva della Fase 2, quella della convivenza con il virus, di questo si dovrà tener conto. Aprendo luoghi ed attività finora rimasti chiusi il rischio contagio sarà sempre superiore a zero rispetto a quando si è a casa isolati. Immaginiamo cosa potrebbe accadere quando fra un paio di settimane ci saranno le prime riaperture. Questa ipotesi (pessimistica) dell'elevata e non rilevata diffusione del virus non esclude necessariamente la seconda. Alla luce dell’alto tasso di contagiosità a Villa Torano ma della contestuale asintomaticità della stragrande maggioranza degli infetti, il virus potrebbe anche essere mutato. Di fatto diventando meno aggressivo rispetto a quanto conosciuto finora visto il comportamento finora "tenue" con soggetti doppiamente fragili: anziani e con gravi patologie. Questo è invece lo scenario più ottimistico e tutto da verificare.Ovviamente occorre aspettare e monitorare che gli anziani di Torano Castello restino ancora asintomatici nei prossimi giorni.

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RIFLESSIONE PER LA FASE 2- Lo spunto"scientifico" fornito dal caso di Villa Torano, con tutte le dovute cautele e verifiche, dovrebbe indurre i decisori politico-amministrativi a riflettere sulla necessità di adattare in fretta il “piano dell’emergenza”. In prossimità della Fase 2, in cui il virus non è scomparso, “l’aggressione” del fenomeno sul territorio è la chiave. Non più concentrare tutto negli ospedali misti, ma localizzare ed isolare i casi in maniera settoriale. Le quarantene finora messe in atto si sono dimostrate “non ottimali” perché spesso condotte di fatto in coabitazione con i familiari. Fatto che non solo espone al rischio altre persone, ma potrebbe fare scatenare di nuovo la catena dell’infezione. Il familiare gira, va a fare le spesa e se la sua professione ricade in un’attività essenziale starà sicuramente a contatto con altri individui ancora. Ragione per cui, oltre ad un’estensione della tamponatura sulle Rsa (dimostratesi anche in altre regioni luoghi “critici”), sarà necessario individuare sul territorio apposite strutture in cui isolare i contagiati. Un motivo in più per studiare il caso di Villa Torano. (g.r.)

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