di VINCENZO SPEZIALI*
"L'annuncio che ha reso pubblico il Presidente della Regione Calabria, On. Roberto Occhiuto, circa l' apertura e l'accoglienza verso gli ucraini in fuga dalle barbarie belliche (sono veramente belliche?) -di cui sono vittime- confesso quanto non solo mi trovi concorde, bensì come ha commosso il mio animo di essere umano, di politico democristiano e di convinto, ancorche` coerente, credente. È vero, questa terra -la Calabria per l'appunto- è non solo una frontiera di interconnessione tra i popoli, ma è un luogo di solidarietà umana, nei confronti di chi soffre, eppure l'oziosita` in cui ci avviluppano sterili presunte attività o pseudo attitudini, non fanno emergere il tutto, cioè la grande umanità e il sublime altruismo di noi gente dal Pollino al reggino.
La conferma, arriva dal Presidente della Giunta - amico dei tempi della gioventù, quindi che conosco per essere onestamente mosso da reale altruismo- il quale, in oltre, attua una sana politica di dichiarata matrice democristiana, volta al soccorso dei deboli e con fine inclusivo, per coloro i quali fuggono da uno scenario da genocidio e tentono di rifarsi una vita o più semplicemente di preservarla.
L'idea di Occhiuto si innesta nella nostra comune formazione politica e fideistica, applicata nella laicità delle funzioni a favore e per conto dello Stato e dei cittadini, ma pur sempre ispirati dal nostro credo: questa è la politica alla quale ci rifacciamo e di cui siamo protagonisti e testimoni, grazie al magnifico insegnamento derivante dalla Democrazia Cristiana -nella quale entrambi ci siamo formati e abbiamo militato- e a cui tanti dovrebbero rifarsi, scevri da qualsiasi insulsa offesa e falsità storiche!
Persino il tentativo di sovvenzionare alcuni borghi disposti all'accoglienza umanitaria, attraverso eventuali finanziamenti europei -a fronte del quesito inviato dalla Regione alla Commissione UE- è una luce nel buio che viviamo, anzi l'ossigeno da respirare in un'attualità tendente alla morte o all'indifferenza del timore codardo.
Quanto tempo e quante energie stiamo sprecando, nel mentre il mondo cambia -non sempre in meglio- e noi ci ritroviamo in stucchevoli liturgie per ricercare nomi -come nel caso delle elezioni per il rinnovo dell'Amministrazione di Catanzaro- abdicando (se non ammutinando) gli obblighi che la politica, il buon senso ed anche l'umanità, imporrebbero, a chiunque, a qualsiasi latitudine e longitudine, perciò pure e soprattutto al Capoluogo di Regione.
Quanta lungimiranza ebbe S. Giovanni Paolo II° nel giorno della sua intronizzazione (22 Ottobre 1978), nel gridare urbi et orbi "Non abbiate paura!": oggi più che mai non ne abbiamo, pur se fosse giusta averne, poiché circondati da pressappochismo, dilettantismo ed egoismo, ma vi sono testimonianze vivide che qualcosa o qualcuno rappresenti -credibilmente-- il meglio, a favore di un'umanità che si vuole ben amministrare e rappresentare!"
*Coordinatore Regionale Calabria dell'Area di Centro e della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani
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