Willy ucciso di botte a Colleferro. Garofalo (Centro Studi “La Pira”) chiede al sindaco di Cassano di intitolare un luogo al giovane

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images Willy ucciso di botte a Colleferro. Garofalo (Centro Studi “La Pira”) chiede al sindaco di Cassano di intitolare un luogo al giovane
Francesco Garofalo portavoce del comitato spontaneo dei cittadini per il diritto per la salute di Cassano
  09 settembre 2020 12:02

In una comunicazione diretta al sindaco di Cassano, Giovanni Papasso, Francesco Garofalo, Presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira”, della città delle terme, ha chiesto che venga intitolato al giovane Willy uno spazio o di un luogo a seguito del suo barbaro assassinio. “Willy – scrive Garofalo -,  era uno di noi e la sua vicenda ha scosso gli animi di tutte e tutti, ha toccato i cuori di ognuno. Willy, muore brutalmente in giovanissima età.

"Ci sono mani che accarezzano, sollevano, difendono, abbracciano, sostengono. Ci sono mani – evidenzia -, che strattonano, giudicano, discriminano, violentano, uccidono. L’episodio drammatico che ha portato alla morte di Willy, è questione di mani: le sue, che cercano di salvare, di rappacificare, di risolvere un litigio, e altre, che afferrano e tolgono la vita. Noi siamo le nostre mani: meno si abituano ad aprirsi e a stringere altre mani e più si chiudono a riccio, moltiplicando disumanità e violenza".

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"Una morte assurda – rimarca -,  che non può trovare nessuna giustificazione. Ora tocca a noi, educatori, insegnanti, genitori ed istituzioni, fare la nostra parte sul fronte del terreno della sfida educativa, per interrogarci a capire che qualcosa nel nostro sistema sociale, evidentemente non funziona. Una riflessione a trecentosessanta gradi, per far si che i nostri giovani crescano in sicurezza e, soprattutto, portarli ad esprimere il meglio di loro e sono certo, che in qualche angolo nascosto c’è sempre un raggio di positività.

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"Perché tutto rimani memoria – ha concluso -,  si valuti la possibilità di intitolare un luogo, uno spazio al giovane Willy. Sarebbe un bel segno se lo facessimo per indicare a tutti che l’unica strada da perseguire è la civiltà dell’amore".      

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