Sull'accordo con il M5S sull'Umbria "non c'è nessun automatismo per le Regionali, ogni Regione dovrà decidere sulla base delle proprie leadership, dei propri contenuti, ma c'è una vocazione unitaria a provarci, per un futuro del Paese non fondato sull'odio, ma sulla crescita, sullo sviluppo, il lavoro e il benessere. E' un fatto positivo che si stanno provando a verificare le condizioni per dare insieme una riposta ai cittadini, è utile per l'Italia". Lo afferma il segretario Pd Nicola Zingaretti a L'intervista di Maria Latella, su Skytg24.
Zingaretti dunque frena sulla clonabilità in altre regioni, compresa la Calabria, sul patto civico che le due principali forze di governo stanno stringendo per l'Umbria, dove risulta favorita l'avvocato Francesca Di Maolo. Il Pd calabrese è ancora alle prese con il muro di Oliverio, intenzionato a non indietreggiare sulla sua candidatura impugnando strenuamente l'arma delle primarie.
Sull'altro fronte, il M5S ha superato ieri il test sui mal di pancia degli attivisti sottoponendo lo stesso accordo civico in Umbria al voto sulla piattaforma Rousseau. I militanti hanno dato il via libera con il 60,9% dei voti digitali. La consultazione online potrebbe essere replicata anche in Calabria. Anche qui, l'accettazione di un'alleanza con i dem non è affatto ben vista dagli attivisti e dagli stessi parlamentari del movimento.
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