"Basso profilo". Umberto Gigliotta, la Porsche e il lingotto d'oro: ecco la vita di lusso di "Mister centomila"

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  02 febbraio 2021 16:59

Lo chiamavano “Mister centomila”. Umberto Gigliotta, professione imprenditore, per tutti era “Mister centomila”. Perché di soldi, a leggere le carte dell’ordinanza denominata “Basso profilo”  che, il 21 gennaio scorso, ha portato alla notifica di 50 misure cautelari, ne maneggiava tanti. 

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Per la Dda  il 39enne catanzarese  “creava società fittizie preponendo soci e amministratori privi di alcuna capacità reddituale e privi di patrimonio passibile di escussione, società sprovviste di compagine aziendale e di sede reale, al fine di impedire di risalire al reale gestore; attraverso le suddette società, emetteva fatture per operazioni inesistenti nei confronti di società reali al fine di permettere loro di creare costi d’impresa fittizi, assicurando a sé un indebito risparmio fiscale; apriva conti correnti postali e bancari, a nome di società fittizie e di prestanome nullatenenti, con i quali otteneva degli affidamenti che subito monetizzava attraverso prelievi, eludendo qualsivoglia azione esecutiva volta a recuperare i crediti maturati; nonché finanziamenti per l’acquisto di beni di lusso, di cui si appropriava”.  Immobiliarista, “leader”, così lo definisce la Dda, “profondo conoscitore del sistema legato alle frodi fiscali”.

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Beni di lusso come la Porsche  tipo 911 Carrera 4 cabriolet: un gioiellino da 117.000 euro. Ma tante altre. E un lingotto d’oro. Un tenore di vita tutt’altro che di  “Basso profilo”. Lui, a disposizione “del clan Trapasso, tanto da gestire il pub MOPS di Catanzaro Lido. "Tale ultimo assunto – scrivono nelle carte -  si fonda sulle dichiarazioni concordanti rese da taluni collaboratori di giustizia e su quanto emerso dalle attività tecniche, nonché dagli accertamenti bancari che hanno confermato la grande disponibilità di denaro in capo a  Umberto Gigliotta”. 

Per la Dda "le attività svolte hanno restituito un solido quadro probatorio che consente di affermare che  Umberto Gigliotta, imprenditore catanzarese operante ufficialmente nel settore immobiliare, è a capo di un’associazione finalizzata alla commissione del delitto di riciclaggio e di delitti in materia finanziaria”.  

“E’ un ragazzo che si dà da fare…”, dirà in una delle tante dichiarazioni rese ai pubblici ministeri  il  collaboratore di giustizia Santo Mirarchi.

E poi l'usura.  Lo spiega  il collaboratore di giustizia Dante Mannolo,  che, in una delle tante dichiarazioni - racchiuse nelle carte della Dda -,  indica  Gigliotta "come persona vicino al clan Trapasso il cui ruolo è quello di riciclare denaro per conto della suddetta cosca". "Gigliotta - aggiungerà - ha iniziato a fare usure impiegando i capitali della famiglia Trapasso di San Leonardo, per poi aprire un'impresa immobiliare e fare investimenti per conto dei Trapasso" . 

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