Catanzaro, la figlia della donna deceduta dopo una gastroscopia: "Non meritava di morire così"

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Cristina Brandi
  28 dicembre 2023 11:54

"Mia mamma Cristina Brandi avrà per sempre 69 anni da quando il 14 aprile 2022 il destino se l'è portata via dopo una gastroscopia effettuata all'ospedale 'Pugliese Ciaccio' di Catanzaro". Un dolore mai sopito, quello di Anna, figlia di Cristina che, da un anno e 8 mesi, aspetta ancora giustizia. Un dolore sordo acuito dalle festività natalizie. Un clima che è tutto tranne che di gioia.

"Mia mamma aveva prenotato una visita in intramoenia il 6 aprile 2022, quando  il gastroenterologo le consiglia di fare una gastroscopia.  Da quella maledetta mattina il mondo si è fermato - ricorda Anna -  mia madre entra fiduciosa e senza alcun timore nell'ambulatorio per eseguire la gastroscopia e ne esce su una barella con la maglia ricoperta di sangue per essere portata in pronto soccorso. Da lì, l'inizio dell'incubo peggiore della nostra vita".

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"Un susseguirsi di bugie, sotterfugi per non ammettere quello che è stato un errore medico che ha portato mia mamma alla morte. 20  mesi che non è più tra noi, che mi è stata tolta la possibilità di pronunciare per sempre la parola 'MAMMA'. 20 mesi nei quali la rabbia, la disperazione, l'incredulità e il dolore immane occupa ogni mio pensiero.  Il suo cuore ha smesso di battere da 20  mesi, quella mattina in cui per una gastroscopia non eseguita correttamente mia mamma per 30 lunghi giorni è stata in sala rianimazione"

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"La tua famiglia era lì ad aspettarti, mamma, hanno continuato a illuderci dicendoci che ti saresti potuta salvare. E invece no, sei uscita dà lì con un corpo martoriato e deformato. Non si sarebbe potuta salvare, se non subito. Mia mamma è morta da quando hanno deciso di non intervenire chirurgicamente risanando un buco all'esofago causato dalla sondina gastrica. Sono qui a scrivere di te, di ciò che è successo perché da figlia sto aspettando che la legge faccia il suo corso, anche se il tuo corpo ha dato tutte le risposte durante l'autopsia.

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"Da figlia - il messaggio di Anna -  urlerò per sempre il suo nome, la mia rabbia per una morte che doveva e poteva essere evitata.  Mia mamma non meritava di morire così". 
LEGGI QUI IL CALVARIO DELLA DONNA 
LEGGI QUI I RISULTATI DELL'AUTOPSIA

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