L'autopsia eseguita dal medico legale dell'Umg, la prof. Isabella Aquila, ha permesso di individuare una particolare forma di infiammazione dei vasi indotta da problematiche autoimmunitarie e genetiche slatentizzate dall’infezione Sars Cov 2
08 maggio 2022 12:47di TERESA ALOI
Bisognava capire - e anche farlo in fretta - quali fossero i meccanismi nella genesi della morte della giovane madre cosentina, avvenuta ad aprile scorso, per non rendere vano quel decesso e permettere alla sua bimba, di appena 3 anni, una speranza di salvezza (situazione che al momento del ricovero sembrava una ipotesi lontana).
Una storia di dolore e di speranza quella che arrivava da Spezzano Albanese: dolore per la morte della giovane mamma, speranza per la sua bimba, da qualche giorno sveglia e in respiro spontaneo. Entrambe, ricoverate all'ospedale "Annunziata", a pochi giorni di distanza: prima la bimba, poi la mamma, a causa di complicanze legate ad infezioni da Covid.
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Poi, qualche giorno dopo, l'aggravarsi delle condizioni della mamma fino al decesso, mentre la bimba restava ricoverata in gravi condizioni. Per lei, si era mobilitata in preghiera un'intera comunità che oggi attende il suo rientro a casa a braccia aperte.
La bimba, oggi, infatti sta meglio: per i medici che l'hanno in cura è fuori pericolo.
E questo grazie ai risultati dell'autopsia effettuata dall'Istituto di Medicina legale dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, contattata dall’azienda ospedaliera "Annunziata" per far luce su quella morte così inaspettata ed inspiegabile, funestata contemporaneamente dall’ aggravamento delle condizioni cliniche della piccola.
Per comprendere la causa della morte e aiutare i colleghi di Cosenza era stata infatti incaricata dall’Azienda universitaria la professoressa Isabella Aquila patologa dell’Uoc di Medicina Legale a cui venivano posti quesiti diagnostici post mortem per cercare di chiarire quali fossero state le cause del decesso della signora. In contatto quotidiano con Pino Pasqua, primario della Rianimazione di Cosenza, la professoressa Aquila ha nominato un team intra universitario e multidisciplinare con i professori Giuseppe Viglietto, Carlo Torti, Eugenio Garofalo e il dottore Fabrizio Cordasco per investigare su una morte le cui cause sembravano davvero inspiegabili.
In particolare grazie all’autopsia e alla scoperta di una rara e particolare forma di infiammazione dei vasi indotta da problematiche autoimmunitarie e genetiche slatentizzate dall’infezione Sars Cov 2, sono stati effettuati alcuni particolari esami sulla piccola ed attraverso molteplici breafing multidisciplinari si è arrivati ad una nuova terapia personalizzata con l’introduzione di farmaci che hanno permesso di migliorare le condizioni della piccola che precedentemente apparivano gravi.
A dimostrazione dell'importanza dell’autopsia per migliorare la terapia e il trattamento sul vivente, del confronto e della multidisciplinarietà oltre all'importanza del ruolo centrale dell’Università in una regione che ha tanti ricercatori che dedicano la propria vita alla ricerca.
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