di TERESA ALOI
Completamente nuda. Sporca. Di fango e sangue, nascosta in un incavo scavato nelle rocce che guardano il mare di Pietragrande, a Stalettì. Il suo corpo "mortificato" da decine di coltellate inferte, probabilmente, con un coltello dalla lunga lama: al torace, alla schiena, al volto. Accanto la sua borsa, le scarpe. I suoi vestiti. Così, i vigili del fuoco di Soverato e i colleghi del Nucleo speleo- alpino- fluviale, hanno trovato Loredana Scalone, 52 anni.
Era rannicchiata su se stessa, "protetta" dalle rocce in un dirupo difficile da raggiungere a tal punto che ci sono volute ben 4 ore - alle 22,30 alle 2,30 - ai soccorsi per riportarla su. Alla mercè del freddo e della pioggia che hanno fatto il resto. Ecco il perché della fanghiglia trovata sul suo corpo.
Le operazioni di recupero del corpo di Loredana Scalone
Il buio della notte non ha aiutato gli inquirenti - sul posto i Carabinieri della Stazione di Gasperina, il Nucleo radiomobile di Soverato, personale del Reparto operativo investigativo dei Carabinieri di Catanzaro, la professoressa Isabella Aquila e il dottor Matteo Sacco, medici legali dell'Istituto di Medicina legale dell'Università Magna Graecia di Catanzaro - a chiarire tutti gli aspetti a tal punto che stamattina sono tornati sul luogo del delitto. Mentre sarà l'autopsia in programma domani mattina a chiarire il numero esatto delle coltellate inferte.
Con ogni probabilità il suo assassino dopo averla uccisa ha scaraventato il suo corpo giù per gli scogli - difficile pensare, considerata la zona impervia, che lo abbia portato lui - per poi scendere per nasconderlo meglio così come occultare gli effetti personali della cinquantunenne. Le tracce di sangue refertate sugli scogli confermerebbero tale tesi.
Lì, tra gli scogli, il corpo di Loredana Scalone dove è rimasto dal primo pomeriggio di lunedì quando le telecamere riprendono la coppia che si dirige verso la terrazza della discoteca di Pietragrande.
Da lì, Loredana Scalone non ripasserà più, al contrario del suo assassino che non solo rientrerà ma ritornerà il giorno dopo con una busta in mano, forse, per ripulire la scena del delitto per poi andar via. Ma questa volta non dall'ingresso principale ma via spiaggia, verso Montepaone.
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