Operazione "Farmabusiness": l'avvocato Grande Aracri passa dai domiciliari all'obbligo di firma

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Il Tribunale di Catanzaro
  01 dicembre 2020 22:12

di EDOARDO CORASANITI

Seconda misura cautelare modificata nell'ambito dell'operazione "Farmabusiness" (LEGGI QUI): l'avvocato Domenico Grande Aracri, 55 anni, passa dagli arresti domiciliari all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Decisivo per la sostituzione l'istanza presentata all'interrogatorio di garanzia al Gip da parte dei suoi legali, Gregorio Viscomi e Salvatore Staiano.

Durante l’ora e venti di interrogatorio di giovedì scorso davanti al giudice Giulio De Gregorio, Grande Aracri ha chiarito la posizione e respinto le accuse a suo carico. Su due piani in particolare si concentra l’attenzione: i rapporti con il commercialista Paolo De Sole e con l’ex assessore regionale Domenico Tallini, entrambi agli arresti domiciliari all'interno della stessa operazione. Tutti e tre sono indagati dal 19 novembre scorso, giorno in cui è scattato il blitz coordinato da carabinieri e Procura di Catanzaro e che ha portato all'emissione di 19 misure cautelari (11 in carcere e 8 agli arresti domiciliari). Nelle carte del blitz coordinato dal procuratore Nicola Gratteri, la cosca Grande Aracri di Cutro e l'affare della distribuzione dei farmaci in Calabria, Puglia ed Emilia Romagna. 

"Farmabusiness". L'avvocato Grande Aracri e Sisca al gip: "Nessun rapporto con Tallini"

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Con De Sole, l’avvocato crotonese accusato di essere stato incaricato dal clan per seguire l'affaire dei farmaci, sostiene di aver avuto rapporti esclusivamente professionali e anche precedenti rispetto ai fati contestati. Durante l'interrogatorio i suoi legali di fiducia Viscomi e Staiano hanno prodotto documenti e atti che attestano la collaborazione di natura lavorativa.  

Su Tallini, Grandi Aracri ha detto di non averlo mai conosciuto personalmente ma di sapere chi fosse in virtù della notorietà politica. 

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