Nuovo Dpcm. Il sindaco di Gimigliano non ci sta: "Con le chiusure il mio territorio morirà. Pronta a impugnarlo al Tar"
25 ottobre 2020 15:29
di CLAUDIA FISCILETTI
Il nuovo Dpcm è stato firmato dal Premier Giuseppe Conte ed iniziano ad arrivare le prime reazioni da parte delle istituzioni. Il sindaco di Gimigliano, Laura Moschella, non condivide le nuove norme anti covid previste nel decreto, soprattutto il punto in cui si stabilisce che bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18. "Non condivido una chiusura così ristretta delle attività commerciali sul mio territorio", esordisce il sindaco.
Gimigliano -comprese le contrade che ne fanno parte- conta 16 attività, tra bar e ristoranti, per un totale di circa 3.400 abitanti. "In questo modo il mio territorio morirà del tutto, qui non c'è movida", spiega il primo cittadino che sottolinea come la piccola comunità di Gimigliano non sia minimamente paragonabile a quella delle grandi città quali possono essere Milano, Roma e la stessa città di Catanzaro: "Una cosa del genere significa il crollo dell'economia per il mio Comune".
Il sindaco Moschella, quando nei mesi scorsi ha fronteggiato casi di positività nel territorio comunale, non ha esitato ad adottare misure più drastiche. "Noi sindaci dovremmo avere il potere di gestire questa situazione in base alle esigenze del Comune, che solo noi possiamo conoscere", afferma il primo cittadino che poi lancia un appello agli altri sindaci: "Dovremmo unirci ed, eventualmente, impugnare il Dpcm facendo ricorso al Tar".
"Quando c'è da fronteggiare l'emergenza siamo soli, quando invece c'è da prendere decisioni sulla gestione dell'emergenza il Governo non può arrogarsi il diritto di decidere per tutti in egual misura", continua il sindaco Moschella che auspica anche in una presa d'atto della situazione da parte del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.
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