Sanità. Manovre lacrime e sangue sui conti, ma per il Tavolo Adduce il Programma operativo ancora non va

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images Sanità. Manovre lacrime e sangue sui conti, ma per il Tavolo Adduce il Programma operativo ancora non va

  13 gennaio 2020 11:29

di GABRIELE RUBINO

Il nuovo Programma Operativo 2019-21 della sanità calabrese dov’è? Si vede e non si vede. L’ultimo verbale di verifica del Tavolo Adduce sull’attuazione del Piano di Rientro fa riferimento al confronto Regione Calabria-ministeri vigilanti del 21 novembre scorso. Molti dei dati sono ormai superati dagli eventi. Ad esempio i LEA del 2018 erano ancora stimati a 146, mentre pochi giorni fa è arrivata la notizia che la Calabria ha raggiunto la “sufficienza” a quota 162 (LEGGI QUI). Quello di novembre è un test intermedio solitamente non rilevante come quelli di marzo-aprile (con i dati del pre-consuntivo) e dell’estate (con il consuntivo vero e proprio). Ad ogni modo, in questa circostanza diventa interessante perché in una decina di pagine è venuto fuori, appunto, parte del contenuto del Programma Operativo 2019-21.

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LE BOZZE TRASMESSE - Si tratta dell’aggiornamento del Piano di Rientro calabrese, lo strumento di pianificazione per eccellenza in una regione commissariata come la Calabria. Dalla nuova rete ospedaliera a quella territoriale fino alle manovre di bilancio dei prossimi tre anni sono tutte contenute in questo documento. La struttura commissariale lo ha inviato in preventiva visione ai ministeri alla fine di ottobre scorso, dopo che una prima bozza era stata trasmessa a luglio (LEGGI QUI). Così com’è non va ancora bene. Il Tavolo Adduce (dal nome della dirigente che lo presiede) hanno chiesto di precisare meglio alcuni contenuti. Una nuova bozza che “permetta di effettuare valutazioni sugli interventi proposti e sugli effetti finanziari scontati”.

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LE MANOVRE PER IL RIENTRO - Nel 2019 il quadro programmatico prospetta un disavanzo di oltre 150 milioni di euro e dopo le coperture il risultato di esercizio è di -49,9 milioni di euro. Le cose dovrebbero cambiare nel 2020 e 2021, anni in cui i commissari dovrebbero fare “manovre” (il mix di tagli e risparmi) da 103,3 milioni e 215,3 milioni portando l’anno 2020 a +1,968 milioni di euro e un avanzo nel 2021 a +60,764 milioni di euro. E' evidente che in alcuni settori ci saranno lacrime e sangue.

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COSA NON VA NELL'ULTIMA BOZZA - Oltre ad una sovrastima dei fondi vincolati, il Tavolo “chiede alla struttura commissariale di chiarire le motivazioni che hanno portato a stimare i costi per i vaccini in riduzione negli anni 2020 e 2021 nonostante tra le manovre siano previsti importanti interventi di miglioramento delle coperture vaccinali". "Con riferimento alle manovre di contenimento sugli acquisti di prestazioni sanitarie da privato - si legge nel documento - si evidenzia la necessità di accompagnarle con una descrizione che illustri le ricadute delle azioni di potenziamento della rete pubblica in termini di maggiore offerta di prestazioni da parte di tali strutture al fine di fornire garanzie in merito alla corretta erogazione dei LEA”.

LA RETE OSPEDALIERA ANCORA IN ALTO MARE - La rete ospedaliera sarebbe ancora in alto mare visto che deve essere parametrata sui dati definitivi di domanda e offerta del 2018. Il Tavolo ha osservato come sia “opportuno focalizzare l’attenzione sulle criticità presenti a livello aziendale (ottimizzazione delle risorse umane, adeguamento strutturale e tecnologico, riorganizzazione degli spazi, attivazione dei DEA, collegamento dei diversi nodi della rete per livello di complessità assistenziale etc.) che non consentono l’attuazione di quanto programmato, piuttosto che, come prevede il PO 2019-2021, attenersi unicamente all’analisi della attività ospedaliera a livello regionale”.

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