Sondaggio sul Comune, la società Emg invia una diffida a Fiorita: "Usate espressioni calunniose"

L'amministratore delegato di Emg Different invia una diffida al sindaco di Catanzaro contestando alcuni giudizi sul sondaggio espressi in un comunicato dello schieramento a sostegno del primo cittadino

Coda velenosa per il sondaggio sull'Amministrazione Fiorita, pubblicato in anteprima da La Nuova Calabria nelle settimane scorse (LEGGI QUI). A seguito della diffusione dei risultati, è nato un battibecco politico fra lo schieramento a sostegno di Fiorita e alcuni consiglieri di minoranza. In un intervento dei sostenitori del primo cittadino di Catanzaro è stato criticato lo stesso sondaggio (LEGGI QUI).

La novità è che l'amministratore delegato della società che ha eseguito il sondaggio, Fabrizio Masia, ha inviato una diffida al sindaco Fiorita. Di seguito il testo. 

"La presente a tutela dell’immagine, della reputazione e della onorabilità della società Emg Differente, esecutrice di un sondaggio nei confronti della Sua amministrazione, così come di molte altre amministrazioni e da tanto tempo. Emg Different è nota come una delle più prestigiose italiane per la serietà, l’indipendenza e per l’affidabilità dei risultati prodotti, comprovate dalle rilevazioni pubbliche e da quelle diffuse sul sito della Presidenza del Consiglio. Affidabilità, se necessario, ulteriormente testimoniata dalla previsione della sua vittoria alle ultime amministrative. Pertanto, talune espressioni apparse sulla stampa locale e riconducibili al Suo ufficio stampa comunale, tra cui ‘ sondaggio killer’, sondaggio di parte e orientato’ e sondaggio ‘commissionato con intenzione di killeraggio politico’ nonché ‘inutile’ e ‘dannoso’, sono da considerarsi diffamatorie e calunniose nei confronti del nostro istituto, e anzi gli esiti del sondaggio dovrebbero essere considerati come utili timoni per aumentare la qualità della vita dei suoi cittadini, a cui – siamo certi – lei tiene in modo particolare. Ci riserviamo, pertanto, di adire le vie legali nelle opportune sedi, rappresentando la presente come formale diffida dal proseguire in tali condotte lesive della nostra immagine".

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