Femminicidio a Pietragrande, lo sfogo della sorella Giulia per il mancato appello della Procura

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Giulia e Loredana Scalone in una foto di qualche anno fa

Per l'assassinio di Loredana Scalone è stato condannato a 25 anni di reclusione l'ex compagno Sergio Giana: il pm aveva chiesto l'ergastolo

  02 giugno 2024 21:08

di TERESA ALOI

E' triste. Oggi, forse, ancora di più, nonostante siano passati 4 lunghi anni.  Non ci sta Giulia Scalone, la sorella di Loredana, la donna di 51 anni di Girifalco che, una sera di novembre del 2020, è stata uccisa a coltellate e  gettata giù dalla terrazza della scogliera di Pietragrande, a Stalettì, dal suo ex compagno. La decisione della Procura della Repubblica di Catanzaro di non presentare appello contro la sentenza con cui l'assassino della sorella, il 38enne di Badolato Sergio Giana, è stato condannato a 25 anni di reclusione a fronte di una richiesta all'ergastolo, per Giulia rappresenta una ennesima coltellata.

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Aspetta di leggere le motivazioni della sentenza (LEGGI QUI LA SENTENZA DI CONDANNA) con la quale i giudici hanno condannato Giana a 25 anni  e intanto grida il suo dispiacere per il non appello presentato dalla stessa procura che per lui aveva chiesto l'ergastolo. "I nostri avvocati Arturo Bova del foro di Catanzaro  e Antonio Recupero del foro di Locri - spiega Giulia -  hanno fatto istanza di sollecito per richiedere l'appello ma la pm gli ha risposto che non proporrà appello"

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"In un momento storico dove si tenta di far di tutto per contrastare la violenza sulle donne - spiega - ci saremmo aspettati qualcosa di più".
LEGGI QUI LA RICHIESTA DI PENA 

L'OMICIDIO. Un omicidio violento,  che scosse la comunità di Squillace, dove risiedeva la donna, ma anche quella di Badolato, paese di origine di Giana. Era un  lunedì  quando Giana andò a prendere Loredana a Caminia di Stalettì, a casa di una famiglia privata dove la donna  lavorava  come collaboratrice domestica.

Da lì alla Scogliera di Pietragrande. Su quella terrazza che guarda al mare. Le telecamere del locale ripresero la coppia entrare, ma non uscire insieme. A varcare quel cancello sarà solo lui. Per poi tornare sulla scena del delitto il giorno dopo, martedì, e andar via dalla spiaggia poche ore dopo, dopo aver cercato di ripulire la scena del delitto.

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