di ROSITA PARADISO*
Tra infinite rilevazioni e monitoraggi di ogni genere, intenti ad approfondire tutti i documenti ufficiali utili alla ripartenza delle attività didattiche come il Piano scuola del MI 2020-2021, il Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre, le Linee guida per la Didattica Digitale Integrata, le Linee guida per l’Educazione civica, noi Dirigenti scolastici assieme ai rispettivi staff ci apprestiamo a fornire indicazioni sempre più utili in vista dell’impegno che ci aspetta per il nuovo anno scolastico.
Siamo giunti al 14 settembre, ipoteticamente oggi avremmo potuto iniziare la scuola, come tantissime regioni d’Italia ma, per fortuna, abbiamo ancora 10 giorni per organizzare al meglio il nostro primo suono della campanella, anche perché, in questo momento non abbiamo ancora certezze in merito al personale docente e Ata aggiuntivi richiesti, alla riorganizzazione definitiva degli spazi per il distanziamento fisico( siamo ancora privi dei banchi singoli) e alle procedure per i test diagnostici su Covid-19, destinati al personale scolastico al fine di contenere il rischio di contagio, che si stanno complicando a causa dei dinieghi di innumerevoli medici di base.
Nel frattempo abbiamo acquistato e continuiamo ad implementare tutto il materiale necessario per organizzare una nuova modalità di vita scolastica: segnaletica orizzontale, scotch americano per indicare la posizione di ogni banco, pannelli divisori, gel disinfettanti, DPI vari, così come abbiamo elaborato un Protocollo per il nostro Istituto, per utilizzare il tempo scuola in sicurezza all’interno dei vari plessi, in cui saranno indicate le misure specifiche di contrasto alla diffusione del virus e le regole di accesso/uscita e di spostamento all’interno degli edifici.
Ma la scuola non è solo un luogo fisico da “presidiare”, è soprattutto una comunità viva e reattiva che, come ha saputo rispondere prontamente, durante l’emergenza, in termini di didattica digitale, sarà in grado oggi di affrontare questa nuova sfida riprendendo a piene mani le fila del tessuto di relazioni affettive e confronto emotivo con i ragazzi , che il lockdown ha rischiato di appannare.
E dunque… si riparte dall’Educazione civica ricominciando a promuovere i valori di comunità, di libertà, di rispetto dell’altro, di fratellanza, di nuova società (da socius, compagno, amico). Infatti, tra le finalità principali della scuola non può mancare la preparazione al vivere in società, ad esercitare in pienezza i propri diritti e saper vivere da perfetto cittadino.
Questa nuova disciplina, nella sua trasversalità, a mio avviso, dà completezza al percorso formativo dello studente e si inserisce perfettamente all’interno di qualsiasi curricolo di studi, a maggior ragione, nella scuola “ai tempi del Covid”.
Citando una riflessione pedagogica di M.T.Moscato si converrà, pertanto, che «Dal punto di vista pedagogico, la scuola, in tutti i suoi livelli e nelle sue forme, si qualifica come un luogo intenzionalmente predisposto dalla comunità socio-politica per offrire un ambiente e una rete di relazioni educative a soggetti in età evolutiva, in modo che l’intelligenza e la socialità di questi soggetti vengano stimolate, promosse, orientate, canalizzate, consolidate ed esercitate nella direzione di una progressiva autonomia personale di ogni allievo che cresce, sia sul piano cognitivo sia su quello etico-sociale. Tale autonomia soggettiva, resa possibile dalle informazioni, abilità e competenze acquisite anche ad opera della scuola, costituisce la condizione per la partecipazione attiva, responsabile e creativa di ogni cittadino alla vita democratica del paese».
Ed è proprio questa finalità che, declinata in maniera diversa dagli insegnanti e dalle diverse discipline, assegna alla scuola il ruolo principale di comunità educativa, e oggi, più che mai, è chiamata a infondere un nuovo significato al concetto di convivenza civile.
La conoscenza delle norme fondamentali, intese come valori utili al bene comune, l’esperienza del rispetto di tali norme, la riflessione condivisa sulle implicazioni emotive e cognitive che vengono dalla loro adozione e dalla loro trasgressione, sono condizioni fondamentali per la riemersione delle coscienze e per la diffusione dei valori democratici, nelle nuove generazioni, soprattutto in questo delicato ritorno alla “normalità”.
Altro valore collegato alla cittadinanza responsabile, è quello della percezione della salute e del benessere, individuale e collettivo: questo elemento ha come punto di partenza la salvaguardia di se stesso, della propria salute e del bene personale, per poi arrivare alla salvaguardia del bene collettivo, della vita degli altri e dell’ecosistema ambientale. Una volta acquisiti dagli alunni, questi valori diventerebbero la motivazione da cui partire per costruire le azioni di prevenzione di tutto ciò che, in qualche modo, potrebbe causare il malessere sociale.
Ogni studente deve comprendere progressivamente, che ogni membro della società civile ha la propria responsabilità in essa e diventare consapevole che questa stessa responsabilità appartiene anche a se stessi.
Da questi elementi, si comprende come la disciplina di educazione civica vada direttamente al cuore della questione: i problemi legati alla società di oggi e ai giovani, confluiscono in questa disciplina che viene considerata la “matrice valoriale” di ogni altra disciplina insieme alle quali e attraverso le quali va costruita.
Essa, infatti, si serve delle problematiche presenti nella società moderna e da dentro propone possibili soluzioni individuando proprio nella quotidianità della vita scolastica, in cui ogni alunno cresce e sviluppa le sue capacità critiche: infatti, questa disciplina è l’unica che concretamente ha la sua realizzazione nella vita extra scolastica e proprio per questo è stata pensata ed introdotta.
Ad esempio gli stessi Regolamenti di istituto, che oggi, giocoforza, contengono numerosi divieti e regole, le direttive, un nuovo patto di corresponsabilità che impegna la scuola e le famiglie al rispetto delle norme di buona convivenza in sicurezza e in presenza a scuola dal mese di settembre in poi, nonché la costruzione di ambienti di apprendimento atti a valorizzare la relazione educativa di ciascun allievo assieme all’adozione di comportamenti consoni e la promozione di buone pratiche, contribuiscono a sviluppare, nelle studentesse e negli studenti, le capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità.
Nelle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica pubblicate il 23 giugno scorso si legge testualmente:
«Non va dimenticato che l’incontro con l’istituzione scolastica rappresenta, per la generalità degli alunni, il primo luogo di socializzazione formalizzata al di fuori dell’ambito familiare e il primo contatto con lo Stato. Le regole, i comportamenti, le relazioni che si instaurano all’interno della comunità educante sono elementi imprescindibili per la maturazione del senso di cittadinanza».
Dunque, il nostro sforzo più grande, in ottemperanza alle nuove norme anti-Covid da rispettare, sarà proprio puntare sul coinvolgimento attivo e responsabile di ciascun allievo, per affrontare questa nuova sfida che ci attende!
Io ho piena fiducia nella professionalità e nell’entusiasmo del personale docente, nella capacità di adattamento in situazioni nuove del personale ATA, che lavora già da tempo per l’avvio del nuovo anno scolastico 20/21 e nel desiderio di ritorno a scuola che i nostri ragazzi, tante volte hanno manifestato, nei mesi scorsi.
Aspettiamo con ansia il suono della campanella, che il 24 settembre, nonostante tutto riprenderà finalmente a scandire il ritmo delle nostre giornate lavorative, in una scuola che, seppur tappezzata da locandine informative, frecce direzionali e poster su cui risaltano a caratteri cubitali i divieti colore rosso, è e sarà sempre il luogo più importante per i nostri giovani per l’acquisizione di conoscenze e competenze utili a migliorare il loro modo di stare al mondo e in cui esercitare abilità sociali, promuovendo comportamenti responsabili.
*Dirigente scolastico Polo Tecnico- scientifico BRUTIUM - Cosenza
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